SANITÀ: MANDELLI “PIÙ RISORSE PER RETE TERRITORIALE E FARMACIE

ROMA (ITALPRESS) – Ritorna il tema della crescita della spesa
farmaceutica. Una crescita che va pero’ a corrente alternata: da
una parte l’esborso per i farmaci distribuiti nelle farmacie
(farmaceutica convenzionata) ha esibito nel 2019 un avanzo di
circa 800 milioni, mentre quella per acquisti diretti (spesa
ospedaliera, spesa per i farmaci distribuiti direttamente dalle
ASL) ha sforato il tetto di 2,6 miliardi. Di qui la proposta di
Farmindustria di spostare tutte le ulteriori risorse previste per
il 2020, in totale 736 milioni, sulla spesa diretta, riducendo di
fatto il tetto per i medicinali dispensati in farmacia. Una scelta
che sarebbe motivata anche dal plausibile aumento della spesa
ospedaliera per il 2020, per l’impatto della COVID-19. Non la
pensa cosi’ Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli
Ordini dei Farmacisti Italiani. “E vero, da tempo la spesa
convenzionata rimane al di sotto del tetto programmato. Ma la
questione e’ mal posta – afferma -. L’origine del problema e’
altrove, nel costante definanziamento della sanita’ italiana
rispetto al crescere dei bisogni: il rapporto GIMBE, per esempio,
parla di 37 miliardi in meno dal 2010 al 2019. Una delle risposte
a questa diminuzione di risorse e’ stato il sempre maggiore
ricorso agli acquisti diretti di medicinali, per le migliori
condizioni garantite allo Stato, e il progressivo impoverimento
dell’elenco dei medicinali dispensabili in farmacia”.
“Se la spesa convenzionata e’ ampiamente sotto controllo, anzi ben
al di sotto dei tetti programmati, allora e’ possibile far tornare
nelle farmacie i nuovi medicinali che finora le sono stati
sottratti per ragioni puramente economiche”, sottolinea Mandelli.
La spesa complessiva non cambierebbe molto, pero’. “Si’, ma
sicuramente si diminuirebbero i disagi per i pazienti che oggi
sono costretti a recarsi nelle ASL e negli ospedali per ricevere i
medicinali prescritti – risponde il presidente della Fofi -. Un
sistema che proprio nella fase della pandemia e del lockdown ha
dimostrato la sua inadeguatezza: molti non sono andati a ritirare
i medicinali e hanno smesso di curarsi, con le conseguenze
negative segnalate dai medici. Non e’ pensabile puntare al
rafforzamento della sanita’ territoriale e poi sottrarle la
disponibilita’ di tutte le terapie che possono essere praticate
anche fuori dall’ospedale. Non e’ il momento di cercare di
strapparsi quote di un finanziamento inadeguato, ma di chiedere
che alla sanita’, assistenza farmaceutica compresa, siano
destinate le risorse necessarie. Anche gli eventi di questi mesi
dimostrano quale prezzo si paga risparmiando sulla salute”,
conclude Mandelli.

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