(DIRE) Roma, 5 nov. – “Quella dei test rapidi per tutti, per scovare i casi sommersi di epatite C, potrebbe essere una proposta. Ovviamente vanno divisi quelli all’interno del Servizio sanitario nazionale da quelli salivari, che potrebbero essere messi in commercio a carico del cittadino che vuole fare un approfondimento sul suo stato di salute. Sono quindi due temi separati: da una parte mettere a disposizione un auto-test rapido, dall’altra pensare che all’interno delle possibilita’ di indagine del medico ci sia anche quella di indagare su questo virus, con una gratuita’ nella prova, per fare uno screening sempre piu’ ampio e far emergere quel sommerso che e’ il nostro nemico numero uno”. Cosi’ il deputato di Forza Italia e presidente della Fofi-Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea MANDELLI, intervistato dall’agenzia Dire oggi a Roma in occasione de convegno ‘Alleanza contro l’Epatite. Uniti, insieme: pazienti, clinici e istituzioni, per la concreta eradicazione del virus’, promosso da Aisf (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato) e Simit (Societa’ Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), con il patrocinio di EpaC onlus. “La mia idea e’ quella di preparare una mozione per interrogare il Parlamento sulla necessita’ di fare una politica comune sull’epatite C- ha proseguito MANDELLI- che non ha magliette di partito, ma la necessita’ di essere strumento importante per i cittadini. A supporto della mozione si potrebbe pensare ad una due giorni di screening per i parlamentari e alla possibilita’ di metterli in contatto con i medici per sensibilizzarli. Attraverso lo screening il tema dell’epatite C puo’ essere ancora piu’ percepito e portato avanti con piu’ forza e volonta’ comune”. Per far emergere il sommerso, servirebbe una collaborazione maggiore tra Serd, ospedali e anche farmacie che lavorano sul territorio? “Il paziente deve sentirsi sempre di piu’ al centro dell’attenzione della rete della sanita’- ha risposto alla Dire il presidente della Fofi- L’evoluzione della complessita’ delle patologie richiede che ognuno faccia il suo pezzettino, perche’ il tema e’ essere al servizio del cittadino, non fare emergere la professione di uno piuttosto che di un altro. Quindi serve un’alleanza strategica mettendo il paziente al centro- ha concluso- ognuno facendo il suo pezzo e perseguendo l’obiettivo di dare assistenza agli italiani”.