Roma, 8 lug – Nel 2020 il reddito disponibile delle famiglie si è ridotto del 2,8% (meno 32 miliardi), annullando quasi del tutto la crescita del biennio precedente, con una riduzione drastica nei consumi finali pari al -10,9%, calo mai così negativo dal Dopoguerra. Contestualmente, la propensione al risparmio degli italiani è salita in un anno dal’8,1 al 15,8%. Lo afferma l’ISTAT nel suo rapporto annuale 2021 presentato stamattina alla Camera che, sottolinea il Vicepresidente della Camera Andrea Mandelli, “quest’anno assume un significato ancora maggiore in quanto dà un quadro concreto degli effetti sociali ed economici derivanti dall’emergenza sanitaria vissuta in questi lunghi mesi”. Il rapporto rileva anche il calo del PIL “più drastico negli ultimi 70 anni” pari al -9,8%, causato, si legge nella relazione, “dalla caduta verticale della domanda interna”. Il tasso di occupazione è sceso dal 58,9% di gennaio 2020 al 56,5% di gennaio 2021, mese in cui si è toccato il minimo livello di occupati, si legge ancora nel rapporto. A maggio 2021 si è osservata una piccola ripresa, con +180mila persone occupate rispetto a gennaio. Il calo dell’occupazione, spiega il Presidente dell’ISTAT Gian Carlo Blangiardo nel suo intervento, “nel 2020 ha riguardato soprattutto le donne”. L’incidenza della povertà assoluta, che nel 2020 ha toccato 2 milioni di famiglie, è in netta crescita dal 7,7% al 9,4% degli individui. Più di una persona su cinque, secondo l’Istituto di Statistica, ha avuto difficoltà a fronteggiare impegni economici.